Fare product data management non significa solo raccogliere le informazioni relative ad un prodotto in modo automatizzato e sicuro. Eppure, la verità nuda e cruda è molti software non fanno altro che eseguire questa operazione o quasi.
Nessuna software house lo ammetterà mai, però le cose stanno così. Tanto fumo e niente arrosto. Il punto è che i dati si possono elaborare in molti modi e per avere prestazioni ottimali non possiamo accontentarci di un approccio comune.
Product data management: non solo raccolta e archiviazione informazioni
Come abbiamo visto in altre occasioni, quando si parla di dati, il volume è un indicatore fine a se stesso e che non offre alcun vantaggio reale ad un’azienda se da questo non si è in grado di estrarre le informazioni realmente importanti e funzionali agli obiettivi aziendali.
Non sono i dati a fare la differenza quanto piuttosto le decisioni ispirate dall’elaborazione di questi stessi dati. Ormai sul mercato qualsiasi software di gestione dei dati di prodotto è in grado di ricavare informazioni relative a un prodotto e archiviarle in un database e di integrarsi col sistema CAD aziendale ottimizzando e razionalizzando le funzioni di progettazione. Ma è la gestione gestione dei dati di prodotto che conta. O meglio gli scopi primari e gli obiettivi di questa gestione.
Non serve chissà quale tecnologia o competenza per conoscere:
- Quali sono i materiali utilizzati nella realizzazione del prodotto
- La quantità di tali materiali utilizzati
- Il costo dei materiali
- Le informazioni sui fornitori
Se un “BU Manager” si accontenta di queste informazioni e della possibilità di organizzarle in modo visivamente accattivante per presentare report ad effetto, la buona notizia è che può farlo in qualsiasi momento con moltissime soluzioni, anche low cost.
Product data management e il valore delle informazioni
Ma se l’intento è quello di valorizzare queste informazioni riuscendo ad elaborarle per trasformarle in intuizioni per potenziare la supply chain, quelle sopra elencate non sono che la punta dell’iceberg. Le informazioni circa la supply chain sono molte di più solo che manca proprio la visibilità su queste informazioni sommerse.
Il product data management ha senso solo nel momento in cui offre visibilità e accessoa queste informazioni e trova loro un’applicazione pratica.
Il che vuol dire gestire i dati di progettazione, modelli di produzioni o requisiti di prodotto per:
- Migliore pianificazione del fabbisogno di materiali
- Ridurre costi di sviluppo e possibilità di errori
- Ridurre il time to market
- Ottimizzare le risorse operative
- Migliorare la collaborazione tra team che lavorano contemporaneamente sullo stesso progetto
Scenari attendibili e product data management
In che modo il PDM consente di ottenere questi cinque vantaggi? Non possiamo certo immaginare queste soluzioni solo come uno schedario virtuale dove possiamo archiviare e richiamare i file CAD, i file CAM o i manuali tecnici.
Ecco perché, a partire dai dati raccolti bisogna costruire una serie di scenari attendibili che semplifichino e facciano comprendere l’impatto di qualsiasi modifica. In questo modo si possono ridurre i costi di sviluppo evitando errori nella fase di progettazione, ridurre il time to market perché creare un nuovo articolo e diventa più semplice e rapido dal momento che la maggior parte dei dati sono già disponibili nel database.
Come fare product data management
Quello che fa la differenza non è solo la scelta di un software PDM quanto l’individuazione delle priorità su cui lavorare e, in base a queste priorità, gestire i dati per trasformarli in azioni concrete.
Insomma, l’errore che più grande che un’impresa può commettere è proprio quello di pensare che fare product data management significhi archiviare le informazioni tecniche di un prodotto. Il suo scopo è quello, una volta definite le priorità, di indicare la strada ai decision-maker aziendali.
Il giusto software di product data management
Per questo il product data management deve andare oltre le funzionalità tipiche dei software comuni per includere anche una serie di funzionalità che garantiscano la gestione dell’intero ciclo di vita del prodotto, supportando nella gestione dei dati tutti i dipartimenti aziendali coinvolti nella supply chain, ovvero funzionalità più proprie a soluzioni PLM.
Come ha detto una volta Renee Ure, Vice President of Global Supply Chain Lenovo: “Nella supply chain siamo pagati anche per assumerci rischi appropriati di far crescere il business al fine di creare valore per i nostri clienti”.